La Chiesa di San Domenico sorge in Piazza San Domenico, su un terreno che faceva parte degli orti e del convento dei Domenicani. Per volere di questi frati, l’edificio fu costruito intorno al 1230. La chiesa fu poi innalzata e allargata nel 1488. L’ultimo intervento, del 1734, riduce a una sola navata le tre preesistenti. Nel tempo la chiesa fu arricchita con due chiostri, i cosiddetti Chiostri di San Domenico, che oggi svolgono una funzione più culturale che religiosa. Soppressi i Domenicani nel 1796, gli edifici del monastero furono restaurati nel 1833 e adibiti a ricovero per le truppe; dal 1861 al 1945 ospitarono il Regio Deposito Stalloni.
All’esterno la facciata mostra ancora i segni delle successive ricostruzioni: la chiesa duecentesca, con il tetto a capanna, aveva gli spioventi quasi tangenti rosone inferiore. All’interno sono ancora visibili le antiche strutture di uno dei due chiostri. Nel passaggio fra il primo e il secondo cortile, due lunette recano tracce di dipinti a fresco seicenteschi; in uno si nota Cristo e una santa Domenicana, nell’altro la Madonna e alcune Domenicane. Nelle cappelle ci sono pregevoli tele, tra cui ricordiamo San Giacinto in estasi, I quattro Evangelisti, Infermo confortato da un Angelo, San Tommaso d’Aquino, Santa Rosa da Lima. Numerose sono anche le statue.